È intervenuta L’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza sulle varie segnalazioni pervenute a seguito del lancio della nota serie tv “SQUID GAME, in cui si evidenziava il modo in cui anche i più piccoli si ispiravano alla serie nei loro giochi. Al trionfo mediatico della serie hanno avuto seguito le discussioni in merito al contenuto troppo violento e non adatto alla visione dei bambini.

I contenuti sono effettivamente vietati ai minori di 14 anni ma l’argomento è stato oggetto di discussione nella Conferenza nazionale di garanzia in cui Carla Garlatti (Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza) ha dichiarato:

“Le preoccupazioni sui possibili comportamenti emulativi sono condivise da questa Autorità garante che, come in altre occasioni, tiene sotto attenta osservazione il fenomeno. Certe immagini possono inoltre influire sullo sviluppo dei bambini e dei ragazzi. La visione andrebbe quanto meno accompagnata dalla presenza degli adulti, tenendo conto dell’età e dei contenuti. Va comunque considerato che i minorenni, talora, assistono a immagini di violenza reale, delle quali magari ci si preoccupa meno”.

L’Autorità fa quindi appello alla responsabilità dei genitori ricordando che, soprattutto i più piccoli, non andrebbero mai lasciati soli davanti allo schermo, attivando ove possibile la funzione del “Parental Control”.

Resta comunque inevitabile, una volta “fuori dal controllo dei genitori”, l’accesso ai contenuti. Per questo motivo l’Autorità invita Educatori e Genitori al dialogo con i ragazzi, in modo che possano affrontare il tema e cominciare a discutere del motivo per cui sono tanto affascinati dai temi della competizione, della crudeltà, delle differenze sociali e della morte, cogliendone gli aspetti importanti.